Peggio di Miura: Masashi Oguro, un samurai al cospetto della Maratona

Forse Urbano Cairo aveva letto quel passo del “Milione” di Marco Polo in cui il viaggiatore veneziano descriveva le immense ricchezze nipponiche. O forse no. A volte non è tutto oro quello che luccica, soprattutto se ha la capigliatura biondo platino e gioca a calcio come attaccante.

Masashi Oguro è il colpo di mercato della neopromossa Torino nell’azzurra estate del 2006. Nonostante il tipico look sbarazzino da liceale giapponese che ricorda anche quello da personaggio dei manga, il giocatore non è più giovanissimo. Ha 26 anni, l’età giusta per tentare l’avventura nel calcio che conta. L’accoglienza è talmente calorosa che i tifosi granata lo ribattezzano il “Pippo Inzaghi dagli occhi a mandorla” per via del suo riconosciuto e letale opportunismo in area di rigore. Ma questa abilità non è così riconosciuta. Come il tecnico Gianni De Biasi che, ad una precisa domanda sul nuovo acquisto del Toro, risponde: “Oguro? Chi? Non lo conosco”. Una dichiarazione per nulla motivante.

Oguro in azione contro il Brasile nella terza partita del girone durante il Mondiale in Germania (giugno 2006)

Nella sua ultima esperienza con il Grenoble, in prima divisione francese, Oguro si è guadagnato a suon di 6 reti in 19 partite la convocazione al Mondiale tedesco scendendo in ognuna delle tre partite della fase a gironi contro Australia, Croazia e Brasile, senza riuscire mai a segnare a differenza dell’anno prima, durante la Confederation’s Cup 2005 dove fu decisivo nella vittoria per 1-0 contro la Grecia e nel pareggio per 2-2 contro il Brasile di Ronaldinho (partita in cui fu protagonista assoluto Shunsuke Nakamura con la realizzazione di un eurogol e un tiro su punizione ravvicinata con il quale prese il palo e Oguro si ritrovò il pallone da spingere in porta. Tuttavia, Oguro rischiò davvero di diventare l’eroe di quella partita, quando a pochi minuti dal termine, sfruttò un lanciò lungo colpendo di testa ma trovando i guantoni di Marcos.Tuttavia, il Giappone, in entrambi i tornei, non riuscirà a raggiungere il turno successivo. L’ultima rete con la Nazionale, risale al 17 agosto 2005, contro l’Iran, partita delle qualificazioni al Mondiale di Germania vinta 2-1 dalla squadra guidata dal tecnico brasiliano Zico. Le altre due reti invece, le insaccò contro la Corea del Nord, sua vittima preferita, sia all’andata (vittoria giapponese per 2-1) che al ritorno (vittoria giapponese per 2-0) sempre nelle qualificazioni mondiali. Ma, arrivato all’ombra della Mole Antonelliana, il problema è che, a parte i fan di nicchia, nessuno conosce il suo curriculum.

In quanto a De Biasi, nonostante l’impresa di aver riportato il Torino in Serie A dopo il fallimento dell’era Cimminelli, viene esonerato tre giorni prima dell’inizio del campionato. In questo caso, si evitano scenate di insofferenza da parte del tecnico verso l’attaccante nippinoco che avrebbero ricordato quelle di Franco Scoglio quando nel suo Genoa avrebbe preferito un attaccante di categoria anziché la mossa marketing Kazu Miura. Al suo posto comunque, arriva Zaccheroni, ossia il futuro allenatore della nazionale giapponese, ma poco cambia, sia per la squadra che è relegata a lottare per la salvezza, sia per il giapponese confinato in panchina, a parte pochi episodi, tutte come subentrato, tra cui l’esordio a settembre nella vittoria per 1-0 contro il Chievo Verona. A febbraio Cairo manda via Zac, richiama De Biasi e il Toro raggiunge la salvezza. Il samurai viene riconfermato per la stagione successiva dove il Torino vive un’altra annata insoddisfacente con Novellino in panchina.

Oguro subentra al posto di Bjelanovic

Il 13 gennaio 2008, allo stadio Olimpico di Torino i granata sono sotto di due reti contro il Livorno orfano di Cristiano Lucarelli. Al 27′ del secondo tempo entra Oguro scatenando la contestazione contro Novellino. Sulle note di “Rumore”, tra l’iconico e il rabbioso, parte il coro: “MA CI PRENDI/ PER IL CULO/ FAI ENTRARE ADDIRITTURA OGURO, OGURO…”. I numerosi tifosi giapponesi presenti allo stadio per supportare il loro idolo chiedono la traduzione che gli provoca immediatamente imbarazzo. Ad aprile, Novellino viene esonerato e ritorna ancora una volta De Biasi a salvare l’ormai vecchio Toro decaduto a squadra salvezza. In tutto, Oguro gioca dieci partite, senza mai però essere titolare. Peggio di Miura! In pratica, la sua avventura italiana, è stata una vacanza nel capoluogo magico del Piemonte. Così, a fine stagione, ritorna in patria dimenticato da tutti e tutto, anzi no, tranne dalla tifoseria granata che lo accolse come “Pippo” ma se lo ricorderà per sempre come una pippa.

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